domenica 13 gennaio 2008

Come se il mio Cielo volesse crollare


Fuori il cielo sembra che voglia crollare da un momento all'altro..sono giorni che non smette di piangere a goccioloni,come se non si volesse più fermare.Come si volesse ripulire e ripartire da capo.

Io costretta così dietro le mie piccole finestre non faccio altro che ascoltare vecchie canzoni,sfogliare vecchie fotografie,ricordare vecchi amici e vecchi amori. E mentre sono nella mia stanza penso anche a tutto il mondo nuovo là fuori che aspetta solo che io mi decida a viverlo.ma che di certo non "mi"aspetta.Quante volte mi sono sentita dire che nessun treno aspetta proprio me quando deve parte,e ti lascia a terra. eppure questa volta sono io che non mi sento più le forze per ripartire.Ripartire con una nuova vita...la mezzanotte del primo dell'anno è scoccata già da un pezzo e per me potrebbe pure passare questa primavera prima che mi decida a fare qualcosa...a mettere in pratica almeno uno solo dei "buoni propositi" (magari è meglio una forma meno clericale!) più realisticamente dei "progetti" che mi ero prefissa di materializzare finalmente nella mia vita.Cambiare lavoro,si certo...ma se sono giorni che non compilo neanche il curriculum figuriamoci stamparlo fotocopiarlo e girare negozi e librerie del centro per lasciarlo!!...e poi cercare casa,andare a vivere con altre persone,ricreare dei nuovi rapporti con altri coinquilini (un altro post sarà tutto dedicato al meraviglioso "harem" in cui vivo)...sono tutte cose che fino a qualche mese fa mi eccitavano parecchio...mi sono sempre buttata in mezzo alla gente senza preoccuparmi mai di niente come un' ariete contro il bastimento della fortezza nemica eppure...eppure non ci riesco da quando ho ripreso a viaggiare,ho rivisto il mondo al di là (al di là vi avviso gli affitti sono molto meno cari!!) e 10.000 opportunità e paure che non vedo l'ora di affrontare,non in Italia non più a Roma chissà perché...e la amo così tanto...un posto che primo tra tanti avrei potuto paradossalmente sentire come "casa"...eppure...già eppure la parte più difficile ora so qual è : 

non aprire nuovi capitoli, ma chiudere quelli vecchi!

 Proprio come le vecchie foto, i vecchi ricordi,le vecchie canzoni che sai non smetteresti mai di ascoltare. ti sono familiari conosci le parole, le pause, ma non vuoi ammettere che però ti hanno stancata.Dopo tanto che non le ascolti queste care melodie si, ti mancano...dopo tanto,dopo che hai disabituato le tue orecchie dall'abitudine, dal routinario.Poi quasi trovi strano non ricordare più il ritornello e riscoprire qualche accento a cui non avevi mai fatto caso, o qualche particolare. Così vale per le persone...un tic il suo strano modo di mordersi le labbra e di parlare, o ricordare i momenti in cui una fotografia è stata scattata.E proprio come lo scatto di una pellicola:istantaneo.Allora.

(punto) e...

a capo! 

In questo giorno poi così tremendamente uggioso, intenso di grigiore,impolverato, vecchio e triste ho rivisto "il cielo sopra Belino"...ah Berlino è da lì che m'è presa tutta questa malinconia che non riesco a capire e se non la capisci tu, nessuno la può risolvere. Io vorrei essere come il protagonista, l'angelo Damiel (e non la ballerina con le ali di gallina)...prendere la vita e sbatterci la testa contro per rompermela con la mia stessa corazza,bere il caffè e bruciarmi la lingua,bere vino e sentire l'ebrezza scorrere nelle mie vene, mangiare carne e sentire puzza di bruciato...non sorvolare la realtà senza toccarla ma imbrattarmene le mani.


Il mio cielo non è di aria condensata con nuvoloni neri e potenti,fulmini tuoni e saette, al massimo è di aria compressa, sottovuoto da non poterci respirare.

Il mio cielo è di cartapesta, quello con le stelline dorate ben disegnate,fosforescente ma a poco prezzo... e sta per crollare!

Le mie ali non sono certo quelle di un angelo,ma sono di fantasia per volare via.


    Tratto da: "WINGS OF DESIRE" (Il cielo sopra Berlino - Wim Wenders)


Quando il bambino era bambino,

camminava con le braccia ciondoloni,

voleva che il ruscello fosse 

un fiume, il fiume fosse un torrente

e che questa pozzanghera fosse il mare.


Quando il bambino era bambino,

non sapeva di essere bambino,

tutto per lui aveva vita

 e tutte le vite erano una cosa sola.


Quando il bambino era bambino,

non aveva opinioni su nulla,

non aveva abitudini,sedeva spesso

con le gambe incrociate,

si metteva a correre,

aveva una vertigine nei capelli,

e non faceva le smorfie 

quando veniva fotografato.


Quando il bambino era bambino

era il tempo delle seguenti domande:

  Perché io sono io e non sono te?

  Perché sono qui e non sono lì?

  Quando ebbe inizio il tempo

  e dove finisce lo spazio?

  La vita sotto il sole 

  non è solo un sogno?

  Quello che vedo, sento e annuso

  non è solo la parvenza 

  di un mondo prima del mondo?

  Esiste realmente il male

  e persone che sono davvero cattive?

  Come può essere che io,

  che sono io,

  non fossi prima di essere,

  e che un giorno l' io, che sono io

  non sarà più l' io che sono io?

  


4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao, Blasfema..
ti trovo più giù che mai, anche a te il cielo londinese di questi giorni fa questo effetto?

Paradossalmente la depressione della madre fa "bene" alla sua creatura,stimola la sua creatività. L'importante è non diventarne dipendente, sa essere come una droga!

Per restare in tema: droga e sensi(sai il post sulla magnifica Amelie?).. percezioni alterate o per meglio dire "riscoperte".. sai di cosa parlo?

Sono d'accordo con te.
Ancora complimenti.

fritenks ha detto...

purtroppo il mio cielo nn è londinese ma quello invece di un caldo mediterraneo tutto travolto da questo clima altilenante con il mio umore. sono meteo/patetica...mi faccio dominare da tutto,dai sensi,dalle emozioni e dal clima e come tutto il resto non è niente di sano o normale!

si certo le droghe...sai cosa sono i s.a.c.?? Stati Alterati di Coscienza...non male...ma io penso anche a percezioni più naturali quasi banali e x tutti scontate...che non lo so affatto.

grazie x il commento e il complimento spero ce ne saranno altri molto presto!!

Anonimo ha detto...

Ti cito questo pensiero:

"L’atto del viaggiare contribuisce a creare una sensazione di benessere fisico e mentale, mentre la monotonia della stasi prolungata o del lavoro fisso tesse nel cervello trame che generano prostrazione e un senso di inadeguatezza personale"

Bruce Chatwin

Io sto preparando il mio prossimo passo, e tu? La vita è fuori, coraggio.
Un abbraccio
e un sorriso
luk

fritenks ha detto...

mio caro luk...ke bello hai visitato il blog.il commento è stupendo!
io sto già organizzando il mio ritorno a Parigi tra quasi un mese. oggi ho un colloquio in una galleria d'arte transteverina....ke voglio di più dalla vita.
un marini è ovvio.
un grosso bacio
ps:grandioso post su de andrè!